domenica 26 aprile 2009

UN AEROPORTO NELLA VALLE DEL SACCO!

Lo scriteriato e pluridecennale sfruttamento del territorio della Valle del Sacco da parte di aziende senza scrupoli e di istituzioni compiacenti ha prodotto un disastro ambientale e sociale che non ha precedenti. Lo confermano i dati (fonte ASL-RM E) pubblicati lo scorso settembre relativi all’indagine epidemiologica effettuata su un campione di abitanti della Valle: beta-esaclorocicloesano (β–HCH), policlorobifenili, diossina e metalli pesanti come cadmio, mercurio e piombo sono stati trovati nel sangue delle persone che vivono e lavorano in questo territorio. Il 55% dei cittadini, abitanti nelle vicinanze del fiume Sacco, sottoposti ad analisi dovrebbero risultare contaminati e in maniera irreversibile.[1]
Non si possono poi dimenticare le immagini delle carcasse di 25 mucche avvelenate dal cianuro nel 2005 lungo il corso del Rio Mola Santa Maria di Anagni, affluente del Fiume Sacco. Caso questo che ha portato sotto i riflettori il fenomeno quotidiano e silente di riversamento di veleni nel fiume a partire da Colleferro, nella sostanziale impunità delle aziende operanti sul territorio, scarsamente monitorate e sprovviste, per esempio nella stessa zona di Anagni, di strutture di depurazione consortili, in costruzione da decenni. Né si possono dimenticare le migliaia di capi di bestiame inceneriti a causa della contaminazione del latte da β–HCH.
Tale disastro ambientale ha comportato la chiusura di molte aziende agricole tra la provincia di Roma e di Frosinone, mandando in fumo anni di sacrifici.
Per la Valle del Sacco è stato riconosciuto lo stato di emergenza socio-economico-ambientale dal D.P.C.M. del 19/05/2005, ed essa è stata dichiarata sito di bonifica di interesse nazionale nella Finanziaria 2006. La città di Frosinone è all’ultimo posto nella graduatoria dei capoluoghi di provincia per la qualità dell’eco-sistema stilata da Legambiente. Il livello di presenza delle polveri sottili è nettamente superiore alla soglia di legge. Il fiume Sacco è al tempo stesso un collettore fognario e un laboratorio di chimica, tanti sono i composti velenosi che accoglie. Le falde acquifere sono contaminate da metalli pesanti. I suoli sono impregnati di pesticidi. Le patologie tumorali presentano picchi anomali. Ma tutto questo non è sufficiente a impedire la costruzione di un aeroporto, fino a cinque milioni di passeggeri l’anno, su questa Valle avvelenata.
La giunta regionale del Lazio, all’unanimità, ha approvato il 7 aprile 2009 la localizzazione del quarto aeroporto del Lazio nei territori del Comune di Frosinone e di Ferentino, lungo la direttrice della Valle del Sacco.
Un progetto che secondo l’impostazione dello Studio di fattibilità ADF spa prevede la costruzione di una pista di volo lunghezza tra 2.400 e 2.700 m nei territori sopraccitati, sviluppata longitudinalmente lungo l’asse del fiume Sacco.[2] La capacità di traffico aereo prevista è la seguente:
• Fino a 136 movimenti/giorno (16 movimenti/h, circa uno ogni 4 minuti, 17 ore di operatività/giorno)
• 300 giorni/ anno di utilizzazione
• Fino a 5 milioni di passeggeri/anno
• Costo stimato dell’opera: 105 milioni di euro
Il progetto è promosso dalla Società Aeroporto di Frosinone Spa (d’ora in avanti ADF), composta da enti locali e pubblici: Camera di Commercio di Frosinone – Consorzio di sviluppo industriale (ASI) – Comune di Frosinone – Provincia di Frosinone – Comune di Ferentino .
La ADF ha un capitale sociale corrispondente in gran parte ad un contributo regionale di ben 4 milioni e mezzo di euro, inserito nel Bilancio Annuale e Pluriennale 2006 – 2009 (Legge Regionale 28.04.2006 n. 5), finalizzato all’aumento di capitale della suddetta società, alla progettazione preliminare dell’aeroporto e alla realizzazione dell’eliporto (di fatto non ancora realizzato). Il capitale sociale è stato rimpinguato da un successivo finanziamento, sempre della Regione Lazio, inserito nel Bilancio Annuale e Pluriennale 2009 – 2011, pari a 500.000 euro, a titolo di partecipazione alla realizzazione dell’aeroporto di Frosinone. Infine vi sono le quote versate dagli azionisti.
Oltre 5 milioni di euro pubblici sono stati assorbiti ad oggi da tale progetto.
Il presidente della società ADF è stato fino al 30 aprile 2009 l’ex Presidente della Provincia di Frosinone Francesco Scalia, ora assessore regionale al demanio e al personale, maggior sostenitore del progetto aeroportuale. Il Consiglio di amministrazione della società, composto dai rappresentanti degli azionisti, costa alla collettività migliaia di euro l’anno.
Tra le spese sostenute dal Cda c’è anche il ricorso al Tar presentato il 24 gennaio 2008, in merito alla decisione dell’assegnazione del terzo scalo aeroportuale laziale,
DA
Provincia di Frosinone, in persona del suo Presidente pro tempore, avv. Francesco Scalia, e dalla Aeroporto di Frosinone spa, in persona del Presidente del Consiglio d’Amministrazione e legale rappresentante pro tempore, avv. Francesco Scalia
CONTRO
Il Ministero dei Trasporti, in persona del Ministro pro tempore; il Ministero della Difesa, in persona del Ministro pro tempore; la Regione Lazio, in persona del Presidente pro tempore; l’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), in persona del legale rappresentante pro tempore; l’Enav (Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo), in persona del legale rappresentante pro tempore.[3]
Tra gli sponsor dell’aeroporto di Frosinone c’è anche l’avv. Pierluigi Di Palma, nella doppia veste di consulente dell’aeroporto di Frosinone – Ferentino (considerato il suo ruolo di ex dirigente ENAC) e di subcommissario straordinario per la bonifica della Valle del Sacco!
Curioso ma vero, il subcommissario per la bonifica della Valle del Sacco, la persona investita di un ruolo così delicato, è la stessa che nella primavera 2007, in qualità di presidente del centro studi Demetra, organizzò a Roma un convegno dal titolo il trasporto aereo nell’Europa delle regioni – il sistema aeroportuale nel Lazio, per spiegare le ragioni che consigliavano la realizzazione nella Valle del Sacco di un aeroporto civile. Posizione ribadita nel convegno voluto dall’ex Presidente della Provincia Francesco Scalia dell’ottobre 2007, tenutosi a Frosinone.
È interessante soffermarsi sulla relazione che di Palma ha scritto per spiegare l’indicazione dell’aeroporto di Frosinone-Ferentino
Nella pubblicazione, a cura del Centro Studi Demetra, sul sistema aeroportuale del Lazio, il subcommissario considera Frosinone il sito migliore per l’ipotesi di delocalizzazione del traffico di Ciampino (charter- low cost):
“L’ipotesi di delocalizzazione del traffico di Ciampino su Frosinone si inserisce in un contesto infrastrutturale e viario e ferroviario già esistente, e conseguentemente l’opera aeroportuale può trovare un efficace utilizzo operativo nei tempi, 24 mesi necessari alla sola realizzazione dello scalo […]. L’aeroporto civile di Frosinone si configura come una infrastruttura di supporto e complementare al grande sistema romano […]. Il nuovo aeroporto può svolgere un ruolo specializzato, mirato a servire specifici segmenti, quali charter e low-cost, che trovano sempre maggiori difficoltà ad operare sia in un grande aeroporto intercontinentale all purpose, quale quello di Roma Fiumicino, per aspetti legati all’operatività ed ai costi, che nell’aeroporto di Roma Ciampino, per gli evidenti limiti di capacità raggiunti e le note problematiche ambientale che lo caratterizzano […]. Dal punto di vista tecnico, lo studio di fattibilità, ha dimostrato, per il nuovo insediamento aeroportuale, sia la compatibilità aeronautica che la fattibilità tecnica, con la possibilità di realizzare, in adiacenza all’attuale sedime dell’aeroporto militare, una pista di volo di oltre 2500 metri di lunghezza. La pista di volo, RWY 12/30, può svilupparsi lungo la Valle del Sacco […]. Dal punto di vista urbanistico, tale area è in massima parte destinata a “zona agricola” (P.R.G.) di Frosinone e Ferentino […]”.[4]
Il subcommissario della Valle del Sacco, invece di occuparsi della salvaguardia dell’area di sua competenza, si attiva per rendere più critica l’emergenza ambientale!

[1] Per approfondimenti cfr. Sorveglianza sanitaria ed epidemiologica della popolazione residente in prossimità del fiume Sacco, Relazione della ASL Roma E, settembre 2008.
[2] Cfr. Studi di fattibilità e studi preliminari specialistici per la realizzazione di un aeroporto civile a Frosinone (LIRH) – Documento di sintesi settembre 2007 – Tecno engineering 2 C.
[3] Per approfondimenti sullo studio di fattibilità, la società ADF e il ricorso al TAR, cfr. www.aeroportofrosinone.it/
[4] Atti del convegno Il trasporto aereo nell’Europa delle regioni - Il sistema aeroportuale del Lazio - 3 maggio 2007, Demetra Centro Studi, ed. Procom, pag.21-26.

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