lunedì 8 febbraio 2016

Dopo il fallimento dell'aeroporto di Ferentino - Frosinone, ora bisogna risarcire i cittadini . Richiesta discussione nel Consiglio Comunale di Ferentino

Dopo il fallimento dell’inesistente ed inutile aeroporto chiediamo che i cittadini vengano risarciti dai danni a loro causati sia per lo sperpero di denaro pubblico  sia per gli innumerevoli disagi dovuti alle procedure di esproprio.
La società Aeroporto di Frosinone ha , infatti, deliberato la messa in liquidazione della società causa l’impossibilità  di raggiungere lo scopo   per il quale la società stessa era nata, cioè la progettazione e costruzione dell’aeroporto

A seguito con la Deliberazione n. 10 del 15/10/2015 del Consorzio per lo sviluppo industriale si è  revocato  e interrotto l’iter  tecnico – amministrativo  della Variante urbanistica del 2009 denominata " Variante al PRT per l'attuazione dell'Area Aeroportuale Intermodale di Frosinone"  , a causa del fallimento del progetto aeroportuale
Una variante quella aeroportuale  che per oltre l’80%  ha interessato solamente il territorio di Ferentino , per oltre 300 ettari di cui 240 agricoli . Una variante che nonostante sia stata stralciata dal Consorzio di Sviluppo Industriale è ancora inserita come uno degli obiettivi strategici nel Documento Preliminare di Indirizzo del  Piano Urbanistico Generale del Comune di Ferentino (!).

Secondo fonti di stampa , inoltre, si apprende che sono stati  notificati gli avvisi di chiusura  dell’ inchiesta relativa alla gestione della Società Aeroporto di Frosinone nei confronti dei tre presidenti e dell’ex direttore . A tutti  gli indagati viene contestato il reato di peculato in concorso. Complessivamente la somma che sarebbe stata spesa indebitamente, secondo quanto contesta la procura, è pari a 3.253.842 euro.

Tutto ciò,  a dimostrazione di  come la storia dell’aeroporto non sia stata indolore , anzi,   migliaia di cittadini e famiglie  di Ferentino a causa dell’avvio dei procedimenti di esproprio , adesso revocati,  hanno dovuto subire per circa 10 anni come una spada di damocle il progetto aeroportuale, con ingenti danni morali, psichici e patrimoniali, infatti , sono stati costretti  al  “congelamento” e al non  utilizzo dei propri  beni immobili oltre al rischio di perdere le prorie abitazioni definitivamente .

Un fatto gravissimo , nel quale  l’amministrazione comunale ha abdicato ,  per anni,  alla propria competenza di pianificazione urbanistica dell’ area in oggetto,  delegandola all’incapacità e all’inutilità  del Consorzio per lo sviluppo industriale e della Società Aeroporto di Frosinone .   Così facendo, l’amministrazione comunale  non ha  permesso di  avviare un processo virtuoso  e partecipato  con i cittadini e gli attori economici e sociali del territorio   nell’aria in prossimità di un’importante infrastruttura viaria come il casello autostradale

Per tali motivi , abbiamo presentato al consiglio comunale un ordine del giorno dove chiediamo al Sindaco e alla sua giunta di  attivarsi  nelle sedi opportune per risarcire i cittadini danneggiati dagli avvisi di esproprio della  variante  aeroportuale; di  presentare in Consiglio Comunale la proposta di delibera di  modificazione del Documento Preliminare di Indirizzo del Piano Urbanistico, con l’eliminazione ,  tra gli obiettivi strategici  del progetto dell’ Aeroporto di Ferentino –Frosinone  , così di riprendere in modo partecipato la pianificazione urbanistica dell’area in oggetto; di costituirsi parte civile nell’eventuale processo giudiziario sulla Società Aeroporto di Frosinone (ADF).

I Consiglieri comunali

Marco Maddalena  , Maurizio Berretta,  Gianni Bernardini, Marco Valeri

martedì 4 marzo 2014

Aeroporto Ferentino- Frosinone : GAME OVER!

Si apprende che finalmente  i soci della Società Aeroporto di Frosinone abbiano deciso di mettere in liquidazione l’ organo societario e  di  abbandonare così il progetto aeroportuale.
Una scelta non certo dovuta alla lungimiranza politica  ma al fallimento di un progetto che non avuto mai senso di esistere, ora oggetto di indagine della magistratura. Il piano aeroportuale , infatti, non ha avuto mai un’ autorizzazione dagli organi preposti ed ha solo  collezionato una serie di “ figuracce” , tra cui le dimissioni dei vari presidenti.

L’ aeroporto di Ferentino –Frosinone è’ stato solo un “ grande castello di sabbia” che la maggioranza della classe politica nostrana ha cercato di fa reggere,  pur non avendo nessuna base dove poggiare. Oggi,  gli attori , che  prendono atto del fallimento,  sono in gran parte gli stessi che non hanno mai ascoltato i cittadini  e le associazioni del territorio. Le ipotesi  dell’ indagini  della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica sono simili alle innumerevoli osservazioni   che negli anni  anche la società civile ha prodotto in modo ufficiale.

La storia dell’aeroporto ha monopolizzato l’azione politica per circa un decennio, portandosi dietro false illusioni e ingenti  spese di denaro pubblico. Il bilancio corrente non è ancora chiuso, ma ad oggi,  il dato della spesa di  oltre 3 milioni di euro è un’offesa nei confronti dei tanti cittadini della nostra provincia che provano a “sopravvivere” nella morsa della crisi economica. Gli enti locali in questi anni  sono venuti meno al principio del “ buon padre di famiglia” permettendo che la “follia”  dell’ aeroporto  andasse avanti. Una tale investimento avrebbe potuto, invece,   stimolare in modo virtuoso  azioni dedicate  alla creazione di nuova occupazione.

Vien da chiederci  se  realmente è  finita la questione aeroporto? Visto che   ancora non viene  ritirata la proposta di variante urbanistica , alimentando così dubbi su questa operazione che coinvolge circa 300 ettari di territorio di cui la gran parte agricoli   e considerata  l’intenzione di creare un’ennesima Società , questa volta eliportuale.
Il progetto eliportuale,  che sicuramente ha un’altra dimensione,  va  calibrato su un progetto minore che non necessita di un ennesimo Consiglio di Amministrazione e di un’area così vasta , ma basterebbe un integrazione tra enti locali e l’attuale scuola di volo elicotteristica “Moscardini”.

In tutto questo,  nessuno poi pensa al disagio causato dai cittadini residenti nell’area oggetto di proposta di variante, che per anni hanno vissuto e pianificato la loro vita in previsione di questa opera impattante che rischiava anche di privarli della propria casa (!)

Questa brutta  pagina della storia della gestione  del nostro territorio, non si può chiudere così semplicemente . La magistratura inquirente sicuramente farà bene il suo lavoro e saprà riconoscere eventuali reati, ma prima del giudizio della magistratura c’è quello morale . La classe politica che ha sostenuto in modo “esagerato” questo inutile progetto dovrebbe delle scuse al territorio e  ai suoi cittadini  e risponderne anche con eventuali passi indietro.

Marco Maddalena

domenica 10 febbraio 2013

L' aeroporto "elettorale"

COMUNICATO STAMPA

COMITATO NO AEROPORTO FROSINONE-FERENTINO – CODICI – ITALIA NOSTRA – RETE PER LA TUTELA DELLA VALLE DEL SACCO

L’aeroporto elettorale
Gli aeroporti di Viterbo e Grazzanise, per anni tra i punti di riferimento della pianificazione ENAC del traffico del bacino laziale-campano, sono stati ora esclusi dall’Atto di indirizzo del Piano dello sviluppo aeroportuale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al fine di destinare risorse adeguate a due degli 11 aeroporti della Core Network, Roma Fiumicino e Napoli Capodichino, che potranno dunque contare su un intervento infrastrutturale di respiro nazionale. È evidente che, sotto la stretta dei cordoni di borsa, si consolida e sistematizza il principio “via i piccoli scali non indispensabili”. Corollario di tale decisione è però, senza ombra di dubbio, il carattere ulteriormente fantasmagorico di un aeroporto a Frosinone. Stupisce dunque il buon senso che nel Frusinate, invece di inserire al primo posto dell’agenda elettorale il potenziamento della indispensabile quanto vergognosamente bistrattata linea ferroviaria Roma-Cassino, il candidato al Senato Francesco Scalia prenda la palla al balzo per rispolverare il cavallo di battaglia aeroportuale.

Poco importano a Scalia la logica dell’insostenibilità economica, tecnica e ambientale di una tale opera, sempre più evidente nel tempo. Poco importano le indagini della Corte dei Conti (ricordiamo solo la sentenza 41/2011) sulle inconcludenti attività della società ADF (Aeroporto di Frosinone), onerose per le finanze pubbliche. Poco importa che il programma del candidato alla presidenza della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, non presenti, opportunamente, alcun cenno all’aeroporto di Frosinone.

Ma sorprende anche che, nonostante l’evidente fallimento del progetto, la Provincia di Frosinone, prima presieduta da Antonello Iannarilli ed ora da Giuseppe Patrizi, nonostante detenga la maggioranza di ADF, non abbia messo in liquidità la società stessa, anche in considerazione delle dimissioni dell’ex presidente Picano. Perché tenere ancora in piedi un “carrozzone” del genere?

Questo territorio ha bisogno, con l’ausilio della Regione e dal Parlamento, di autentico sviluppo ecocompatibile e di green economy, non di sparate elettorali e di ossessioni aeroportuali.

Auspichiamo dunque, durante questa campagna elettorale, una chiara presa di posizione a riguardo di tutte le forze politiche circa il definitivo scioglimento della società ADF (più un taxi, che una società aeroportuale, su cui sono saliti per salpare verso altri lidi tanti soggetti) e il definitivo ritiro della colossale quanto inutile Variante urbanistica aeroportuale intermodale. 

Francesco Bearzi - Coordinatore provinciale RETUVASA
Luigi Gabriele - Coordinatore provinciale CODICI
Marco Maddalena - Comitato No aeroporto Frosinone-Ferentino
Giulio Zinzi - Presidente Italia Nostra Ciociaria

martedì 28 agosto 2012

AEROPORTO UN "SOGNO" MAI INIZIATO

AEROPORTO UN "SOGNO" MAI INIZIATO

Abbiamo atteso un po’, prima di entrare nel dibattito dell’ aeroporto di Frosinone, abbiamo cercato di capire cosa ci fosse di nuovo. La gestione del progetto aeroporto è arrivato nella sua fase più “schizofrenica”, ormai è chiaro a tutti che il progetto aeroportuale rappresenta un castello di sabbia che per più di dieci anni ha assorbito risorse economiche pubbliche e nel quale “parcheggiare” uomini legati alla all’establishment politico provinciale.
Un aeroporto, che negli anni si è in modo perpetuo prima allungato e poi ristretto come un elastico, per far fronte alle figuracce rimediate di fronte agli organi competenti, da parte dell’ imbarazzante gestione della Società Aeroporto di Frosinone e degli enti locali coinvolti ( Comune di Ferentino, Comune di Frosinone e Provincia di Frosinone). Una tecnica molto usata dall’ attuale presidente della Società Aeroporto di Frosinone, che pur di rimanere in sella, rimodula in modo frequente il progetto una volta aeroporto da milioni di passeggeri e poi eliporto , per smentirsi di nuovo e tornare al progetto iniziale per fronteggiare l’avanzata della Provincia di Latina nella contesa aeroportuale!
L’ultima sentenza del TAR sull’annullamento degli espropri è solo la punta dell’iceberg, dell’ inefficienza della macchina amministrativa, come non menzionare anche il ricorso al TAR fatto dall’ex Presidente della Provincia contro la decisione negativa sull’assegnazione dello scalo aeroportuale sotto il governo Prodi o l’incarico dato all’ “ambasciatore aeroportuale” Luttwak, azioni sempre sostenute con soldi pubblici dell’ente provinciale
Risorse umane ed economiche gettate su un progetto fumoso fin dall’inizio, che secondo i promotori avrebbe dovuto risolvere le sorti occupazionali della nostra provincia, illudendo così migliaia di giovani disoccupati del territorio
Una cosa è certa, per anni con questo progetto hanno lasciato un area vasta ferma che sarebbe potuta rientrare nella pianificazione virtuosa della riqualificazione ambientale ed economica della Valle del Sacco e cittadini con un avviso di esproprio sulla testa con l’ansia sia di perdere casa e sia di non poter fare nessun intervento migliorativo sui propri immobili, bloccando così anche un possibile indotto economico
Per evitare questo disastro sarebbe bastato ascoltare le nostre rivendicazioni mai faziose, ma basate su studi economici, ambientali e sociali fatti in modo volontario e gratuito, rintracciabili facilmente sulle centinaia di pagine di documenti prodotti negli anni.
Non si è voluto ascoltare i cittadini, ma mettere in piedi un grande “carrozzone”autoreferenziale senza futuro, che ha aspirato risorse della collettività e non ha permesso invece di focalizzarsi sugli aspetti reali per l’uscita virtuosa dalla crisi economica del nostro territorio.
Se il tempo e le risorse impiegato negli studi di fattibilità inconcludenti per l’aeroporto, fossero state destinate sulla riqualificazione ambientale legata al green economy e al turismo non si sarebbe risolto già qualche problema?
Adesso si parta di eliporto, ben venga una struttura legata alla protezione civile e alla prevenzione di incendi, ma può lo strumento inconcludente per 10 anni, ovvero la Società Aeroporto di Frosinone gestire questa fase?
Il costoso consiglio di amministrazione della Società Aeroporti cosa ha prodotto? Quale è stato il ruolo dei consiglieri? Dei quali difficilmente ci si ricorda addirittura il nome (!) , figuriamoci le azioni intraprese.
Noi pensiamo di no, la società così concepita è inutili ed esosa, come è poco chiara la conduzione del suo presidente che nonostante l’evidente fallimento del progetto aeroportuale, parla ancora di step con la previsione di un aeroporto per traffico civile e commerciale di grandi dimensioni
Non possono gli enti locali coinvolti con i propri uffici gestire la realizzazione di un eventuale eliporto, confrontandosi anche con la già presente scuola elicotteristica ed evitare così nuovo consumo di territorio ?
A conferma dell’inadeguatezza della Società Aeroporti di Frosinone, basta leggere le delibere regionali del finanziamento dell’opera: “ Bilancio Annuale e Pluriennale 2006 – 2009 (Legge Regionale 28.04.2006 n. 5), dove sono stanziati circa 4 milioni di euro in gran parte alla realizzazione dell’eliporto, opera mai messa in cantiere nonostante i suddetti fondi, invece si sono dirottati sulla progettazione del “fumoso” progetto
Nonostante il piano Passera che ribadisce cose già chiare da anni, come da noi spesso riportato, come mai si continua con la procedura di variante urbanistica e di Valutazione Ambientale Strategica sul progetto iniziale di grandi dimensioni, riferito ai 300 ettari?
In un momento di crisi economica, dove il governo impone forti sacrifici alle famiglie, a cosa serve invece continuare a pagare una società (ADF) inconcludente, esosa e con una linea di condotta senza timone, ma in modo molto approssimativo?
Gli enti locali coinvolti, vogliono ancora continuare in questo caos, nonostante le 722 osservazioni effettivamente protocollate dai cittadini e associazioni ( come risulta dal fascicolo delle controdeduzioni )?
Chiediamo, per il bene del nostro territorio di chiudere definitivamente l’ inutile società aeroporti, in tal senso invitiamo gli esponenti politici che hanno espresso parere negativo sul progetto aeroportuale di tradurre la propria intenzione in fatti concreti, facendo presentare ai loro eletti ordini del giorno nei consigli comunali, provinciale e regionali in tal senso.
Noi da parte nostra continueremo a vigilare con competenza e con dati alla mano, l’evolversi della situazione, chiederemo tramite lo strumento della legge 241/90 ( accesso agli atti amministrativi), la rendicontazione delle spese sostenute dalla Società Aeroporto di Frosinone, valuteremo se i cittadini danneggiati possano intraprendere azioni collettive in difesa del territorio anche di fronte alle autorità competenti , e invieremo la nostra documentazione prodotta negli anni al Ministro delle Infrastrutture, Passera, per informarlo sulla situazione “schizofrenica” relativa al progetto dell’aeroporto di Frosinone.

lunedì 19 dicembre 2011

Comunicato stampa Aeroporto di Frosinone: un’altra pagina nera scritta dalle istituzioni elette dai cittadini



Comunicato stampa

Aeroporto di Frosinone: un’altra pagina nera scritta dalle istituzioni elette dai cittadini

Eravamo pronti a festeggiare una buona notizia: il bilancio previsionale 2012 della Regione Lazio (Deliberazione n. 586
del 7 dicembre 2011), pur tagliando in misura insostenibile i fondi destinati al trasporto pubblico, su rotaia e su gomma, azzera i fondi destinati all’aeroporto di Frosinone.

D’altra parte, ci sembrava strano e al tempo stesso indice di serietà istituzionale che le lobby di riferimento Scalia-Abbruzzese non fossero riuscite a strappare la riconferma delle somme già stanziate dalla Regione Lazio ex Comma 41 della L. R. 11 agosto 2009 n. 22 (Giunta Marrazzo, Scalia Assessore “sponsor”), seguite dal relativo impegno di spesa (Determinazione B5815 del 6 novembre 2009). E infatti, nel pomeriggio di ieri, il Presidente della Regione Lazio Renata Polverini ha annunciato la sottoscrizione delle quote e l’ingresso dell’ente in ADF (Aeroporto di Frosinone) spa entro il 31 dicembre 2011.

Se questo passaggio trova evidentemente la sua ragion d’essere negli equilibri della maggioranza regionale e nella soddisfazione delle spinte di alcuni gruppi di interesse presenti sul territorio provinciale, che da sempre mutatis mutandis condizionano al di là di ogni logica e in particolare dello sviluppo autentico le scelte della Regione Lazio, alcune elementari considerazioni provano che in questo momento l’atto annunciato dalla Presidenza della Regione Lazio si configura come un vero e proprio oltraggio alla cittadinanza e ai contribuenti:
  1. Il paese vive una gravissima crisi economica che impone di evitare ogni spesa superflua;
  2. La Regione Lazio taglia decine e decine di milioni di euro destinati al trasporto pubblico e contemporaneamente annuncia che sottoscriverà con 1.350.000 euro le quote sociali di ADF;
  3. La linea ferroviaria Roma-Cassino, da anni nel degrado, ha toccato nelle ultime settimane il fondo del disservizio, con conseguenti proteste popolari e prese di posizione molto dure di alcuni dei sindaci maggiormente interessati;
  4. In data 23.03.11, la Corte dei Conti, Sezione Regionale di Controllo per il Lazio, esprimendosi sulle attività della Provincia di Frosinone relative al 2008, ha formulato pesanti osservazioni sull’operato della società pubblica ADF;
  5. In data 09.12.11, il Ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera si è espresso nettamente contro la “filosofia dell’aeroporto in ogni Provincia”;
  6. In data 12.12.11, Aeroporti di Roma ha presentato il piano di sviluppo 2012-2044, che - in sostanziale coerenza con il Rapporto ENAC 2011 - prevede investimenti per oltre 11 miliardi di euro per il potenziamento di Fiumicino, oltre a 236 milioni per l’aeroporto di Viterbo e 183 milioni per la riqualificazione di Ciampino a “city airport”;
  7. Per quanto riguarda l’aeroporto di Frosinone - a zero fondi di programmazione statale al contrario degli aeroporti precedenti - l’ultima tranche di finanziamento, che porta a quasi 7 milioni di euro gli stanziamenti regionali complessivi, nelle parole del Presidente della Regione Lazio del 15.12.11, «consentirà di accelerare e concertare al meglio tutte le iniziative necessarie a completare i passaggi amministrativi per l’indizione della gara di project financing al fine di individuare il soggetto incaricato di realizzare l’Aeroporto Regionale di Frosinone»;
  8. Come da tempo doviziosamente documentato dalle sottoscritte associazioni, anche sulla scorta degli enti tecnici preposti a tali valutazioni, l’aeroporto di Frosinone è palesemente infattibile per ragioni di rotte di volo, sicurezza, sostenibilità economica e ambientale.
I cittadini ciociari necessitano di infrastrutture importanti che consentano una mobilità quantomeno accettabile tra Frosinone e Roma. La Regione Lazio al contrario le affossa, tagliando risorse indispensabili e gettando invece l’ennesimo “obolo” a un progetto irrealizzabile.

Invitiamo dunque la Presidenza della Regione Lazio a tornare sui propri passi, prendendo atto che la sottoscrizione delle quote sociali ADF sarebbe nel contesto attuale un atto politicamente e moralmente irresponsabile.

Frosinone, 16.12.11

CODICI Onlus –

ITALIA NOSTRA Onlus –

RETE PER LA TUTELA DELLA VALLE DEL SACCO Onlus –

COMITATO NO AEROPORTO FROSINONE-FERENTINO

martedì 6 settembre 2011

Aeroporto Frosinone - Ferentino 600 volte sotto "OSSERVAZIONE"

Comunicato stampa :
“Aeroporto Frosinone-Ferentino 600 volte sotto osservazione”


In base ai dati in nostro possesso, oltre 600 cittadini hanno consegnato le osservazioni relative alla Variante aeroportuale intermodale al PTR ASI di Frosinone e alla relativa Valutazione ambientale. Un dato che potrebbe anche essere maggiore, visto che diversi cittadini si sono recati fino all’ultimo giorno utile a protocollare le proprie osservazioni.
Un risultato molto importante, specialmente se si tiene conto che le osservazioni sono state formulate e consegnate in pieno periodo estivo, infatti l’avviso di pubblicazione della Variante è comparso sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio il 7 luglio! Un numero veramente elevato che, rappresenta un elemento di partecipazione attiva della cittadinanza nella nostra Provincia che non può essere sottovalutato.
I cittadini hanno motivato le loro osservazioni chiedendo il ritiro della Variante aeroportuale, in particolare hanno voluto sottolineare come:

1) La Variante Urbanistica e la relativa Valutazione Ambientale Strategica si riferiscono al Progetto aeroportuale che non ha ricevuto parere positivo nel corso della Conferenza dei Servizi preliminare
tenutasi presso la Regione Lazio in data 28.10.09. In tale occasione, al contrario, gli enti pubblici
competenti (ENAC, ENAV, Ministero dei Trasporti, Aeronautica Militare, Ministero della Difesa)
hanno espresso e documentato parere negativo, evidenziando grossolane carenze in termini di
sicurezza e rotte di volo, una limitata operatività che determina insostenibilità economica, nonché
incompatibilità ambientale.

2) La Variante urbanistica prevede l’esproprio 240,7 ha di territorio agricolo e l’edificazione di oltre 1.200.000 mc,. In tal modo l’agglomerato industriale di Frosinone aumenterebbe complessivamente di 283,98 ha, a fronte del paradossale riconoscimento dello stesso Consorzio ASI che circa il 60% delle aree industriali risultano vuote, nonostante i continui allargamenti dei decenni precedenti.

3) Il notevolissimo consumo di territorio è privo di autentica giustificazione. Se l’aeroporto fosse
realizzato, si produrrebbero gravi danni in termini di inquinamento, con ricadute sulla salute dei
cittadini residenti. Risulterebbe inoltre pregiudicata la riqualificazione di un’area ambientalmente
provata come quella della Valle del Sacco (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19
maggio 2005 – in ordine alla situazione di crisi socio-economico-ambientale). Il progetto aeroportuale e la Variante sono infine in contrasto con processi e progetti in grado di rilanciare la
Valle del Sacco in termini di green economy e di sviluppo sostenibile, tra cui vanno ricordati il Master Plan Land srl dell’Arch. Andreas Kipar, promosso dalla Fondazione Kambo.

4) A fronte dell’elevato valore che assumerebbero i terreni dell’area intermodale e in particolare della Sottozona a servizi, densamente edificati, centinaia di residenti sarebbero espropriati a norma di legge secondo valori di indennizzo del tutto inadeguati. Le unità abitative in questione sono per lo più prime case di persone, che hanno investito un patrimonio di energie economiche e umane. Da queste abitazioni, i residenti sarebbero espulsi con un indennizzo inadeguato ad acquistare un immobile che possa dirsi autenticamente compensativo. Oltre a non trovarsi nella terra dove gli espropriandi sono nati e hanno vissuto, gli immobili acquistati grazie agli indennizzi con ogni probabilità risulterebbero ben più angusti, considerato il deprezzamento dovuto al “valore economico-sociale dell’opera”.

5) Nel Rapporto ambientale funzionale alla VAS si evidenziano forti carenze:
a) Non si tiene conto degli studi specialistici relativi alla morbosità e mortalità derivante da inquinamento delle aree aeroportuali, calandoli nella già grave situazione della Valle del Sacco
b) Non si prende in considerazione il rilevante impatto dell’inquinamento acustico in relazione all’effetto di risonanza dovuto all’orografia del territorio, e dei sui effetti sul nuovo ospedale di Frosinone e sugli istituti scolastici prossimi all’area oggetto di variante.
c) Riguardo all’ emissioni atmosferiche si sottovalutano: le prescrizioni del Piano Regionale di risanamento della Qualità dell’Aria e l’allarmante livello di Polveri Sottili (PM10) presenti nei Comuni oggetto dell’opera aeroportuale.

Le centinaia di osservazioni sono state raccolte in un territorio molto vasto, non solo nei Comuni oggetto della variante aeroportuale (Ferentino e Frosinone) , ma anche in tutti i Comuni della Valle del Sacco. Alle oltre 600 osservazione dei singoli cittadini, vanno aggiunte le diverse osservazioni formulate dalle associazioni ambientaliste, associazioni locali e di movimenti politici a nome dei propri iscritti. Tutto ciò rappresenta la migliore risposta al deficit democratico mostrato dai promotori dell’aeroporto, infatti, mai gli enti locali ( Comune di Ferentino, Comune di Frosinone e Amministrazione Provinciale di Frosinone, Regione Lazio), soci della società Aeroporto di Frosinone, hanno voluto ascoltare i cittadini.

Come comitato “ Cittadini NO Aeroporto Frosinone – Ferentino”, continueremo nella nostra azione di opposizione e verità, in primis invieremo una relazione sulle osservazioni agli organi competenti, quali ad esempio l’ Area Valutazione Ambientale Strategica – della Regione Lazio.

Infine, pensiamo che, in un momento così grave dal punto di vista economico nel nostro territorio
provinciale, sia assurdo continuare su un progetto che non ha nessuna “pezza d’appoggio” ma rappresenta sempre più un “castello di sabbia”. A tal proposito va ricordato che tale progetto ad oggi inconcludente, grava economicamente sulle spalle dei contribuenti ciociari, ad oggi oltre 6 milioni di euro pubblici sono stati destinati a tale progetto!

Dal punto di vista del rilancio del nostro territorio le vere carenze infrastrutturali che impediscono lo sviluppo economico della Provincia di Frosinone riguardano settori ben più importanti come la rete ferroviaria, la rete idrica, la rete energetica, la rete sanitaria e la rete scolastica e formativa, la rete della ricerca ambientale e tecnologica, per cui gli investimenti di denaro pubblico debbono andare necessariamente in quelle direzioni per essere efficaci.