martedì 6 settembre 2011

Aeroporto Frosinone - Ferentino 600 volte sotto "OSSERVAZIONE"

Comunicato stampa :
“Aeroporto Frosinone-Ferentino 600 volte sotto osservazione”


In base ai dati in nostro possesso, oltre 600 cittadini hanno consegnato le osservazioni relative alla Variante aeroportuale intermodale al PTR ASI di Frosinone e alla relativa Valutazione ambientale. Un dato che potrebbe anche essere maggiore, visto che diversi cittadini si sono recati fino all’ultimo giorno utile a protocollare le proprie osservazioni.
Un risultato molto importante, specialmente se si tiene conto che le osservazioni sono state formulate e consegnate in pieno periodo estivo, infatti l’avviso di pubblicazione della Variante è comparso sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio il 7 luglio! Un numero veramente elevato che, rappresenta un elemento di partecipazione attiva della cittadinanza nella nostra Provincia che non può essere sottovalutato.
I cittadini hanno motivato le loro osservazioni chiedendo il ritiro della Variante aeroportuale, in particolare hanno voluto sottolineare come:

1) La Variante Urbanistica e la relativa Valutazione Ambientale Strategica si riferiscono al Progetto aeroportuale che non ha ricevuto parere positivo nel corso della Conferenza dei Servizi preliminare
tenutasi presso la Regione Lazio in data 28.10.09. In tale occasione, al contrario, gli enti pubblici
competenti (ENAC, ENAV, Ministero dei Trasporti, Aeronautica Militare, Ministero della Difesa)
hanno espresso e documentato parere negativo, evidenziando grossolane carenze in termini di
sicurezza e rotte di volo, una limitata operatività che determina insostenibilità economica, nonché
incompatibilità ambientale.

2) La Variante urbanistica prevede l’esproprio 240,7 ha di territorio agricolo e l’edificazione di oltre 1.200.000 mc,. In tal modo l’agglomerato industriale di Frosinone aumenterebbe complessivamente di 283,98 ha, a fronte del paradossale riconoscimento dello stesso Consorzio ASI che circa il 60% delle aree industriali risultano vuote, nonostante i continui allargamenti dei decenni precedenti.

3) Il notevolissimo consumo di territorio è privo di autentica giustificazione. Se l’aeroporto fosse
realizzato, si produrrebbero gravi danni in termini di inquinamento, con ricadute sulla salute dei
cittadini residenti. Risulterebbe inoltre pregiudicata la riqualificazione di un’area ambientalmente
provata come quella della Valle del Sacco (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19
maggio 2005 – in ordine alla situazione di crisi socio-economico-ambientale). Il progetto aeroportuale e la Variante sono infine in contrasto con processi e progetti in grado di rilanciare la
Valle del Sacco in termini di green economy e di sviluppo sostenibile, tra cui vanno ricordati il Master Plan Land srl dell’Arch. Andreas Kipar, promosso dalla Fondazione Kambo.

4) A fronte dell’elevato valore che assumerebbero i terreni dell’area intermodale e in particolare della Sottozona a servizi, densamente edificati, centinaia di residenti sarebbero espropriati a norma di legge secondo valori di indennizzo del tutto inadeguati. Le unità abitative in questione sono per lo più prime case di persone, che hanno investito un patrimonio di energie economiche e umane. Da queste abitazioni, i residenti sarebbero espulsi con un indennizzo inadeguato ad acquistare un immobile che possa dirsi autenticamente compensativo. Oltre a non trovarsi nella terra dove gli espropriandi sono nati e hanno vissuto, gli immobili acquistati grazie agli indennizzi con ogni probabilità risulterebbero ben più angusti, considerato il deprezzamento dovuto al “valore economico-sociale dell’opera”.

5) Nel Rapporto ambientale funzionale alla VAS si evidenziano forti carenze:
a) Non si tiene conto degli studi specialistici relativi alla morbosità e mortalità derivante da inquinamento delle aree aeroportuali, calandoli nella già grave situazione della Valle del Sacco
b) Non si prende in considerazione il rilevante impatto dell’inquinamento acustico in relazione all’effetto di risonanza dovuto all’orografia del territorio, e dei sui effetti sul nuovo ospedale di Frosinone e sugli istituti scolastici prossimi all’area oggetto di variante.
c) Riguardo all’ emissioni atmosferiche si sottovalutano: le prescrizioni del Piano Regionale di risanamento della Qualità dell’Aria e l’allarmante livello di Polveri Sottili (PM10) presenti nei Comuni oggetto dell’opera aeroportuale.

Le centinaia di osservazioni sono state raccolte in un territorio molto vasto, non solo nei Comuni oggetto della variante aeroportuale (Ferentino e Frosinone) , ma anche in tutti i Comuni della Valle del Sacco. Alle oltre 600 osservazione dei singoli cittadini, vanno aggiunte le diverse osservazioni formulate dalle associazioni ambientaliste, associazioni locali e di movimenti politici a nome dei propri iscritti. Tutto ciò rappresenta la migliore risposta al deficit democratico mostrato dai promotori dell’aeroporto, infatti, mai gli enti locali ( Comune di Ferentino, Comune di Frosinone e Amministrazione Provinciale di Frosinone, Regione Lazio), soci della società Aeroporto di Frosinone, hanno voluto ascoltare i cittadini.

Come comitato “ Cittadini NO Aeroporto Frosinone – Ferentino”, continueremo nella nostra azione di opposizione e verità, in primis invieremo una relazione sulle osservazioni agli organi competenti, quali ad esempio l’ Area Valutazione Ambientale Strategica – della Regione Lazio.

Infine, pensiamo che, in un momento così grave dal punto di vista economico nel nostro territorio
provinciale, sia assurdo continuare su un progetto che non ha nessuna “pezza d’appoggio” ma rappresenta sempre più un “castello di sabbia”. A tal proposito va ricordato che tale progetto ad oggi inconcludente, grava economicamente sulle spalle dei contribuenti ciociari, ad oggi oltre 6 milioni di euro pubblici sono stati destinati a tale progetto!

Dal punto di vista del rilancio del nostro territorio le vere carenze infrastrutturali che impediscono lo sviluppo economico della Provincia di Frosinone riguardano settori ben più importanti come la rete ferroviaria, la rete idrica, la rete energetica, la rete sanitaria e la rete scolastica e formativa, la rete della ricerca ambientale e tecnologica, per cui gli investimenti di denaro pubblico debbono andare necessariamente in quelle direzioni per essere efficaci.

1 commento:

  1. I link a sinistra non funzionano..per esempio quelli dello studio dell'enac

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